14 ottobre 2008

La domanda

Una risposta è il tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle”. Nel suo libro “C’è nessuno?”, lo scrittore norvegese Jostein Gaarder, sostiene che una risposta, per quanto intelligente e giusta ci possa sembrare, non merita mai un inchino. La domanda, invece, punta avanti, apre un futuro, mette in moto la nostra vita, impedisce che ci addormentiamo, che ci chiudiamo in noi stessi. Sulla base di queste considerazioni, ho ripensato un po’ alle nostre piccole discussioni, su alcuni temi trattati in questo blog, come il senso della vita o la speranza, ma anche molti altri, come la domanda che siamo soliti fare di fronte alla sofferenza, sempre la stessa: “Dov’è Dio?”. E Dio sembra rispondere, con un’altra domanda: “Dov’è l’uomo?” o “Dove sei tu?”, gettando un seme nel nostro cuore, che ci muove, ci esorta a fare qualcosa per gli altri e anche per noi stessi. La domanda apre nella nostra vita una possibilità, ma noi siamo sempre invece portati a pensare che una risposta ci aiuterebbe a vivere meglio, e spesso ci accontentiamo di risposte facili, che ci danno l'illusione di un sollievo temporaneo, ma poi spengono in noi il gusto per la vita, che sta sempre più nel desiderare (e la domanda è un desiderio), che nel realizzare. Cristina

1 commento:

Gianpietro ha detto...

Il vecchio che, calpestando un suolo spaccato dalla calura, si volge al cielo per chiedere: "C'è nessuno?", o, in altri termini, si domanda: "Dov'è Dio?", non otterrà risposta finchè si ostinerà ad indirizzare la ricerca verso l'esterno. Più volte i Vangeli (così come gran parte dei testi base di ogni religione) invitano il credente a volgere lo sguardo al proprio interno, là dove la perla è stata sotterrata, là dove le parabole collocano la sede del regno dei cieli. L'entità superiore, esterna, insindacabile e onnipotente è solo il pretesto per scaricare la responsabilità di scelte sbagliate e di non scelte.
In quanto alla ricerca di risposte, non sono tra coloro che preferiscono la vigilia al giorno di festa (senza scomodare il Leopardi). Se non ho risposte vuol dire che non ho fatto alcun tratto di strada (per dirla come Cristina). Preferisco allora avere sempre nuove domande da porre, collegate ad altrettante risposte già ottenute. Gianpietro