10 aprile 2011

the bear

Sbaglio i tempi e i modi. C’è un orso che non rispetta i limiti: che si fa spazio anche dove spazio non c’è. Dovrei tenerlo al guinzaglio, ma quando viene il momento non distinguo più l’orso dal suo padrone. Dei due, io chi sono? Maria Maddalena ha scritto un haiku molto bello:

Ombra di quercia

Tra risa e schiamazzi

Calma i cuori

e l’orso lo ha respinto, confondendo la metafora con la regola. Le ho inviato un regalo e spero accetterà le mie scuse. Perché lo scrivo su questo blog? La risposta è racchiusa nell’immagine che ho scelto ed in queste parole.

Sapersi vecchio

È l’età che s’invola

L’animo fermo

Conosco le parole chiave: consapevolezza e accettazione. Ma ancora non mi appartengono. Quando mi sarò arreso, anche l’orso che urla attraverso quel muro perderà la sua forza e rimarrà solo l’ombra della quercia. Gianpietro

3 aprile 2011

lo scompartimento

Eravamo in due nello stesso scompartimento del treno. La giornata era fredda e piovosa. Dai finestrini si vedeva scorrere un paesaggio grigio e nelle stazioni i pochi passeggeri erano intabarrati in cappotti e sciarpe. Ma lo scompartimento era confortevolmente riscaldato e il ritmico sferragliare del treno conciliava una quieta beatitudine. Il passeggero che divideva lo scompartimento con me invece era stranamente inquieto. Ad ogni fermata del treno scattava in piedi, correva al finestrino e leggeva ad alta voce il nome della stazione. Poi si sprofondava nel sedile emettendo un sospiro da strappare il cuore. Dopo sette o otto stazioni, preoccupato gli chiesi: "C'è qualcosa che non va? Non ti senti bene?" Con un nuovo desolato sospiro rispose: "Non proprio. E' che sto andando nella direzione sbagliata. Ma si sta così bene e al calduccio, qui...". Maria Maddalena