30 gennaio 2009

Il Piccolo Principe e l'amicizia

(pag. 43) (il piccolo principe) “Che cosa vuol dire addomesticare”?
(la volpe) Vuol dire creare dei legami... ... Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi … tu sarai per me unico al mondo e io sarò per te unica al mondo”.
Il discorso della volpe è abbastanza corretto, solo che questo termine addomesticare, nella traduzione inglese e francese addirittura domare, mi sembra un po’ forte, perché rende implicita una sottomissione alla quale non siamo tanto abituati nelle nostre relazioni. Mi ha ricordato un episodio di alcuni anni fa. In quel tempo, dopo il lavoro, andavo a messa in una piccola chiesa di campagna, vicina al posto dove lavoro. Due donne anziane, piuttosto assidue, avevano attirato, più di una volta, la mia attenzione e, una sera, una di queste mi chiese un passaggio per tutte e due, perché vivevano insieme. Durante il tragitto, una di loro mi raccontò che l’amica era, un tempo, una girovaga alcolizzata che il figlio, che gestiva un dormitorio per i poveri, le aveva portato a casa, in una fredda notte d’inverno, perché il rifugio ospitava solo uomini. Da allora, vivevano insieme, ma la convivenza fu per molti anni difficile, perché la mendicante non smise subito di bere e spesso scappava e non ritrovava la via di casa. Quando questo succedeva, la signora, che allora era abbastanza giovane per guidare, partiva e andava a cercarla in tutti i posti in cui poteva essersi cacciata, per riportarla a casa. Da alcuni anni aveva smesso di bere, vivevano serenamente e non potevano fare a meno l’una dell’altra. Anche le nostre relazioni sono, a volte, un po’ difficili e richiedono un tempo di addomesticamento, perché ogni rapporto ha bisogno di libertà e non ci può essere legame, se non si ci cerca reciprocamente. Cristina

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