12 gennaio 2009

Disse sì, ma non andò

Nell’azienda in cui lavoro, è stato assunto un giovane manager, amico di famiglia dell’amministratore delegato, che ha con il padre importanti relazioni d’affari; per questo motivo, è divenuto, in breve tempo, oggetto dell’antipatia di tutti, che non mancano di accusarlo, ripetutamente, di approfittare di questa amicizia. A me questo giovane piace, perché mi ha fatto dono delle sue confidenze e mi ha fatto conoscere un cuore buono e generoso, anche se non si cura molto dei colleghi, con i quali è sempre gentile, ma non parla, sostenendo che tutto quello che dice, viene poi usato contro di lui. Oggi mi ha detto che, dopo essersi innamorato, sposato e avuto un figlio, in poco più di un anno, ha deciso di incominciare, nella sua città, un’attività di volontariato, occupandosi dell’accompagnamento di persone non vedenti, perché ne incontra spesso e si è accorto che sono sempre soli. Questa notizia mi ha fatto pensare alla parabola del vangelo che racconta di due figli, che ricevono dal padre l’ordine di andare a lavorare nella vigna: il primo, più zelante, disse sì, ma non andò; il secondo rispose che non ne aveva voglia, ma poi pentitosi, andò. La società, in cui viviamo, è piena di persone fasulle, sempre pronte, a parole, a schierarsi per i più deboli, a rivendicare giustizia e a giudicare male, in modo fazioso, chi fa scelte politiche diverse dalle loro; ma poi, quando avrebbero l’occasione di agire in prima persona per questi ideali, si tirano indietro e pensano solo al loro interesse personale. Ci sono, invece, persone che vengono giudicate male, sulla base di pregiudizi, ma poi si rivelano infinitamente migliori dei primi. Questo è stato anche il motivo principale che mi ha spinto, all'inizio, ad occuparmi, in modo volontario e gratuito, principalmente di poveri e ammalati. Venivo da una situazione familiare di grande confusione: in poco tempo, tutte le persone, che pensavo di conoscere bene, avevano rivelato la loro zona d'ombra e sentivo un gran bisogno di autenticità, dimensione che ho sempre trovato nelle persone di cui mi sono occupata, perché i poveri e gli ammalati non usano tanti filtri, i primi perché non ne sentono la necessità, gli altri perché la loro debolezza fisica li rimuove. Cristina

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