4 maggio 2008

silenzio

Claudia mi ha fatto ricordare sensazioni provate con una anziana signora alla quale bisognava aprire la bocca per metterle in bocca il cibo. Mi sembrava di usarle violenza. Ho ricordato anche mia madre: rifiutava il cibo, non me lo diceva apertamente, ma poi lo rigettava. E io non volevo accettare il suo desiderio di lasciarsi andare, non potevo pensare che non volesse più stare con noi. Davanti alla sofferenza non rimane che il silenzio, le parole sono davvero inutili, spesso esprimono solo la limitatezza della nostra natura, il nostro bisogno di capire, di dare un senso ad ogni cosa. Ricordo, e ne ho pieno il cuore, quando appoggiavo la testa vicino a mio padre e la tenerezza della sua mano che mi voleva rassicurare e mi regalava un momento di pace. Nel silenzio, poco prima di morire. Elena

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