13 maggio 2008

Ricordati che eri straniero

Nel corso di un convegno che si è tenuto nella nostra città sul tema della criminalità organizzata, il relatore ha spiegato come la collaborazione degli stessi cittadini calabresi abbia consentito l’indebolimento della ‘ndrangheta, salvaguardando Reggio. Un successivo intervento, da parte di un imprenditore calabrese che vive qui, invitava a focalizzare l’attenzione su un altro tipo di criminalità, a suo parere molto più pericolosa, che adesso proviene, invece, dagli stranieri. Parlando della solidarietà che dobbiamo a questi cittadini stranieri con una persona conosciuta per il servizio volontario di assistenza a domicilio, sono rimasta sorpresa (in quanto si tratta di una persona molto buona e gentile) di sentirle dire che non è giusto che anche a loro venga concesso questo tipo di assistenza perché, non essendoci risorse sufficienti per tutti, occorre privilegiare quelli che sono cittadini da generazioni. Nel suo saggio “Ricordati che eri straniero” Barbara Spinelli parla di ruoli che continuamente s’invertono: l’ospitante è ospitato e viceversa, e l’apertura ed il rispetto non sono mai unilaterali. E’ qualcosa che tendiamo a dimenticare un po’ troppo spesso, come, senza rendercene conto, siamo soliti parlare dell’uguaglianza tra tutti gli uomini come di un diritto acquisito, ma nella pratica ce ne dimentichiamo, e questo ricorda la scritta sul cancello della fattoria Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri", frase simbolo della Fattoria degli Animali di Orwell e di ogni rivoluzione mossa da una presunta superiorità morale. Cristina

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