3 maggio 2013

il "giusto mezzo"

Sono trascorsi due mesi dall’ultimo post pubblicato su questo blog. Un intervallo comunque limitato, dato che ormai si tratta di uno spazio riservato a pochi intimi, non più identificabile come strumento comunicativo di un’associazione. Credo sarebbe anche corretto modificarne il nome: operazione però non consentita dato che  fa parte dell’url. Prima tuttavia di rimuovere, quanto meno, il logo di EmmauS, mi piacerebbe avere vostri suggerimenti. Dicevo di questi due mesi trascorsi nel silenzio degli autori, al pari di quello dei visitatori. Oggi Cristina lo ha interrotto citando Tolstoj in un commento su “Alternanza” del 3 marzo. Sono lusingato per l’accostamento, ma dissento rispetto all'invito ad adottare il “giusto mezzo” (l’aurea mediocritas proclamata da Orazio). Per gran parte dell’esistenza ho seguito proprio quella regola: “non rischiare”, “aspetta”, “stai alla finestra”, “ fai il minimo”, “scegli il male minore, o il bene meno impegnativo”, “adattati alle circostanze”, “non esagerare”, “sopporta”, “non esporti”, “soffoca le passioni”, “pensa agli altri”, “non creare sofferenza”, “sii responsabile”, “pazienta”, “rinuncia” …  sempre alla ricerca dell’equidistanza tra il nihil e lo slancio (non me la sento di usare il termine “illusioni” scelto da Cristina).
Oggi avverto per intero il peso di questa politica della non scelta, di questo comportamento votato alla disperazione, frutto di compromessi, spesso nemmeno sollecitati. Questo periodo è terminato, quell'io ha cessato di esistere il 9 marzo. Una volta varcata l’ultima sliding door è nato un nuovo individuo. Due mesi fa ho scelto un differente battesimo, che in questi giorni ho riconfermato con una promessa fatta seduto in terra, la schiena appoggiata ad una lapide. Da oggi non più galleggiamenti avvolti dalla nebbia, silenzi mascherati da quieto vivere. Da oggi voglio urlare di gioia, ed allo stesso modo piangere di dolore. Bruciarmi se mi attira il fuoco, annegarmi se mi attrae l’abisso. Da oggi ho scelto di amare a dispetto delle regole e delle convenzioni, dell’età e delle circostanze. Ho scelto di amare, qualunque sia la sua scelta. Ho deciso di vivere. Gianpietro
I due ruscelli
Finalmente riuniti
Un solo canto

1 commento:

Cristina ha detto...

L’amore è il centro intorno al quale ho orientato la mia vita e se la scelta è quella non posso che essere d’accordo. Ma anche se così non fosse ogni scelta va naturalmente rispettata, perché fa parte della libertà irrinunciabile e personale ad autodeterminarsi.
Le illusioni sono per me le droghe, l’alcool, i falsi miti del successo, della ricchezza e del potere, perché, rincorrendole, l’uomo si perde a mio avviso il meglio della vita, che è altrove. All’opposto, il nichilismo è la mancanza di senso, per cui si arriva a pensare che tutto sia inutile e che la vita sia qualcosa che non vale lo sforzo.
In mezzo, non stanno, a mio avviso, né la mediocrità né il passivismo. Sta la vita autentica e consapevole.

Per quanto riguarda il sito, a me piace che rimanga questo, dedicato al volontariato e non solo. Che lo seguano in tanti o in pochi non ha, almeno per me, alcuna importanza.
Piuttosto, non so se il sito lo consente, ma mi piacerebbe essere avvisata per mail quando qualcuno scrive un post. Al momento ricevo una mail solo quando qualcuno risponde.