5 maggio 2013

DOMINO

Nel corso dell'esistenza si creano tra le persone intrecci che, a priori, non si sarebbero potuti immaginare. Le relazioni che contano prendono spesso il via da episodi che nulla hanno di canonico e seguono snodi dagli esiti talmente aleatori da sembrare poggianti sul nulla. Succede poi che queste relazioni prendono consistenza, quasi fossero sorrette da fili invisibili: si rafforzano, diventando prioritarie e prevalenti. Alla base restano tuttavia equilibri instabili, dichiarazioni d'intenti che sembrerebbe facile spezzare, o disconfermare. Ad esse si contrappongono situazioni esteriori, dipendenze relazionali e affettive, tante particolarità contingenti che puntellano l’intera struttura, fino a quando, modificandosi anche un solo tassello, viene ad alterarsi l’equilibrio complessivo. Sono come le tessere di un domino accostate le une alle altre. A seconda del tipo di disequilibrio che si viene a creare, causa anche fattori del tutto esterni alla relazione, si presenta un nuovo quadro d’insieme, al cui interno le tessere assumono un differente orientamento, talvolta opposto a quello iniziale. Ciascun attore è allora chiamato a recitare una parte del tutto nuova. Ruoli che erano comunque già contemplati dal copione: noti, dichiarati e condivisi da ogni recitante, ma dall'esito incerto perché mai provati sul campo. Se in una scena si attiva una promessa, ancorché basata su una mera ipotesi, si deve essere consapevoli che in una delle scene successive è possibile, con variabile probabilistica da zero a cento, che quella promessa debba essere mantenuta. Puntellarsi su equilibri basati unicamente su scenari teorici e mai sperimentati, è fattibile, ma impegnativo. Può venire il giorno della verità, del sì pronunciato al posto di una sequenza infinita di no, ed allora si deve essere pronti a rendere conto di quanto promesso, degli impegni assunti. Quando ciò accade va inoltre tenuto presente che gli attori sono già stati duramente provati dalle condizioni che hanno portato al cambiamento. I tempi di attuazione delle scelte sono ridotti ed i margini di manovra minimi. In quella fase le possibilità di modifica delle prospettive sono nulle, o possono risultare inaccettabili agli occhi di chi ha puntato tutto sugli impegni dichiarati e costantemente ribaditi.
Ecco, con questa consapevolezza, io rinnovo la promessa. Qualunque sia la sua scelta. Gianpietro

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