24 giugno 2008

La pietà

Non esiste sentimento che più di tutti gli altri abbia perso oggi il suo significato originale come la pietà. Sentimento nobilissimo per i latini, partecipazione alla natura divina per Dante, ai nostri tempi è diventata un’offesa oltraggiosa: dire a uno che ci fa pietà è uno degli insulti più grandi e nessuno di noi vorrebbe mai esserne l’oggetto, significherebbe il fallimento della nostra vita e delle nostre ambizioni. Facciamo sempre anche molta attenzione a non mostrarla e ci vantiamo, in questo, della nostra delicatezza. La signora da cui vado per il servizio EmmauS mi ha detto che c’è gente che esita a salutarla quando la vede fuori in carrozzina, la mamma di un bambino gravemente disabile dice che la gente distoglie lo sguardo da suo figlio quando l’incontra per la strada. Per uno strano concetto dell'educazione alcuni genitori rimproverano i figli quando guardano qualcuno che ha un handicap. Ci siamo dimenticati che nessuno di noi vive per se stesso soltanto, e che la vita non ci appartiene: ogni parte di noi, compresa la malattia, è anche parte degli altri e di un tutto. Il Nuovo Testamento è ricco di questi messaggi, ma trovo che la pietà sia qualcosa che travalichi una singola fede, perché la fede spesso mette degli argini, dei cancelli, e invece questo modo di sentire può essere sentiero comune di tutti e questi versi di Fernando Pessoa ne sono un esempio: "Tutto è la ragione di essere della mia vita. ... Mi sono moltiplicato per sentirmi,/ per sentirmi ho dovuto sentir tutto, sono straripato, non ho fatto altro che traboccarmi,/ mi sono spogliato, mi sono dato, e in ogni angolo della mia anima c’è un altare a un dio differente".
Cristina

1 commento:

Cristina ha detto...

Grazie Gianpietro. L'immagine di Alison Lapper rappresenta bene quello che sento e che penso sulla visibilità che devono avere i problemi reali della nostra società, dove non tutti riescono ad avere voce, e allora c'è bisogno di artisti, scrittori, giornalisti, persone come questa donna coraggiosa che lo facciano per loro. Cristina