24 aprile 2012

TRAVIAN

Sorpresi? Consideratelo un momento di evasione, la ricreazione di metà mattinata a scuola. Vuole anche essere un omaggio al gioco che mi ha consentito di conoscere e stringere amicizia con Maria Maddalena. Si chiama TRAVIAN (non ne conosco l’etimologia) ed è un videogioco di strategia militare per browser di tipo multiplayer approdato dalla Germania in Italia nel 2005. Niente a che vedere con le grafiche cruente della maggior parte dei giochi di guerra. Assomiglia molto ai fumetti di Asterix e prevede un impegno che si protrae per circa un anno prima di completare un server di gioco. Normalmente si gioca in squadre (alleanze) di 40/50 giocatori che contendono uno scacchiere a diverse altre migliaia di appassionati. L’immagine del post documenta il risultato finale, la costruzione della Meraviglia (obiettivo che ogni player vorrebbe raggiungere). Quello dell’immagine è l’ultimo che abbiamo giocato (e vinto) e porta anche le firme di Galla (Maria Maddalena) e di Taranis (Gianpietro). 
Lo ammetto, mi sono divertito vestendo talvolta i panni del saggio che dispensa consigli a giovani apprendisti. Ovviamente, per loro sarò stato solo un vecchio rimbambito, brontolone e sputasentenze. E’ un gioco che consente di interagire e, nel tempo, è possibile capire chi c’è dietro ai nickname. Gli stessi comportamenti di gioco, le reazioni alle strategie adottate, evidenziano in modo chiaro il trasferimento nel mondo virtuale di gran parte dei comportamenti adottati in quello reale. Nasce come passatempo, ma per qualcuno diventa una dipendenza (vero Laura?). Durante il gioco si diventa amici o nemici per la pelle, poi, quando finisce, qualcuno ti dà appuntamento ad un nuovo turno di gioco, come se fossimo i personaggi della canzone di Vasco: "... e poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxi bar, o forse non ci incontreremo mai ognuno a rincorrere i suoi guai ...". Ma se si è fortunati ci si imbatte in persone eccezionali, come Maria Maddalena, appunto. Gianpietro

5 commenti:

Maria Maddalena ha detto...

Santi numi... ^^' Mi hai fatto prendere un colpo, Gianpietro!! E meno male che non dovevo ASSOLUTAMENTE fare accenni a Travian su questo Blog!! ahahah!!!
Se vi venisse voglia di curiosare per vedere di cosa si tratta sappiate che crea dipendenza, e il fatto che Gianpietro ne abbia parlato ne è la prova: crisi d'astinenza?! :)
Comunque, se mi venisse concesso di recuperare tutto il tempo perso dietro a questo gioco, a scapito delle amicizie contratte, sicuramente non accetterei!

Gianpietro ha detto...

Tranquilla, niente crisi di astinenza (so che mi dirai che il post è stato un sotterfugio per esorcizzarla). E nemmeno un tentativo di proselitismo. Non conosco Paolo, ma certamente con quel "Santi numi ..." hai rubato l'incipit al commento di Cristina :-) Gianpietro

Cristina ha detto...

Interessante questo gioco, come del resto tutto ciò che crea relazioni positive tra gli individui e questo significa che c’è anche una tecnologia buona, capace di fare questo. Però … non ci ho capito molto, per non dire niente, e a prima vista mi sembra molto complicato. Non comprendo, soprattutto, in che cosa consista la competizione ..:) Io comunque non faccio testo, perché in tema di giochi di società sono ferma a ruba mazzetto.:)

Paolo ha detto...

Ciao a tutti :)
Ho trovato molto simpatico il post su un gioco , che peraltro non conosco ma che mi incuriosisce, perché, al di là dei contenuti “ seri” di questo forum dobbiamo anche richiamare l’aspetto ludico, che non è per nulla secondario.
A me giocare piace molto, sia giochi di società che di carte, sia con gli amici che con la mia compagna, ma sempre a condizione che non si giochi “ a soldi “ ( che senso ha vincere o perdere del denaro con gli amici ? ), ma solo come espressione di abilità, con corredo di risate, divertimento e sfottò per chi perde. In questa ottica il gioco ci rasserena e aiuta a costruire belle relazioni umane.
Hai fatto benissimo pertanto, Gianpietro, ad aprire questa discussione che si inserisce bene nel forum. E’ vero, come dici anche tu, che non ci conosciamo, ma questo non mi impedisce di apprezzarti e di stimarti :)
Buon gioco a tutti :)

Maria Maddalena ha detto...

Solitamente il gioco viene considerato un'attività propria dell'infanzia, e spesso viene sottovalutato anche per quella fascia d'età.
Io penso che sia invece un'attività preziosa anche per gli adulti che così possono ritrovare momenti di spontaneità che li ricarichino emotivamente, aiutandoli a fronteggiare meglio i probelmi della vita. E soprattutto i giochi di società possono essere considerati un'esperienza culturale di crescita. Io ho conosciuto adulti che non amano giocare, anzi, avversano proprio il gioco e devo dire che trovo queste persone un po' inquietanti...