La persona da cui vado per il servizio EmmauS va, in estate, in un centro di riabilitazione specializzato per due mesi, in giugno e in settembre. Per la famiglia e noi volontari è un’occasione per recuperare forze ed energie. Come vi avevo già detto in precedenza, siamo diversi volontari ad andare dalla stessa persona, perché il caso è molto grave e questa persona ha bisogno di un’assistenza continua e quando subentra un nuovo volontario, vedendo tanta necessità, inizia andando più volte la settimana, poi, dopo qualche mese, chiede di andare una volta sola e dopo un anno, spesso, ogni quindici giorni, come faccio io, perché non è proprio possibile riuscire a fare diversamente. Il mio gruppo ha avuto, purtroppo, la perdita della referente e, al momento, non sappiamo chi l’abbia sostituita o almeno non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale. Come è stato notato da più di un volontario, nelle riunioni di zona di qualche mese fa, la coesione e la comunicazione, all’interno della associazione, è molto difficile per diversi motivi, e questo mi spinge a proporre di farci noi carico di una specie di “autogestione” (perdonate il termine un po’ sessantottino), in modo informale. Oltre a questo spazio, che rimane aperto per ogni tipo di comunicazione dal basso (termine questo che ci richiama all’umiltà, nel caso ci fossimo montati un po’ la testa:)) e al quale invito tutti a partecipare, anche con brevi messaggi e segnalazioni, suggerirei di prendere nota, in modo autonomo, dei numeri di telefono degli altri volontari che si ha l’occasione di conoscere e contattarli non soltanto in caso di bisogno, ma anche per ritrovarsi in modo semplice, per un tè, una pizza o anche solo per due chiacchiere a casa dell’uno o dell’altro. Mi è venuta questa idea perché io l’ho fatto e ho scoperto che molti volontari desiderano davvero parlare con gli altri, ma quando ne sentono il bisogno e non necessariamente quando ci sono le riunioni ufficiali, dove gli argomenti sono sempre così tanti ed è facile sentirsi dire, come è successo a me, che quello non era il tempo e il luogo per un argomento, che invece a me stava particolarmente a cuore. Attendo numerosi i vostri commenti a questa proposta e auguro buone vacanze ai fortunati che partono. Cristina
21 luglio 2009
Di nuovo estate ..
La persona da cui vado per il servizio EmmauS va, in estate, in un centro di riabilitazione specializzato per due mesi, in giugno e in settembre. Per la famiglia e noi volontari è un’occasione per recuperare forze ed energie. Come vi avevo già detto in precedenza, siamo diversi volontari ad andare dalla stessa persona, perché il caso è molto grave e questa persona ha bisogno di un’assistenza continua e quando subentra un nuovo volontario, vedendo tanta necessità, inizia andando più volte la settimana, poi, dopo qualche mese, chiede di andare una volta sola e dopo un anno, spesso, ogni quindici giorni, come faccio io, perché non è proprio possibile riuscire a fare diversamente. Il mio gruppo ha avuto, purtroppo, la perdita della referente e, al momento, non sappiamo chi l’abbia sostituita o almeno non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale. Come è stato notato da più di un volontario, nelle riunioni di zona di qualche mese fa, la coesione e la comunicazione, all’interno della associazione, è molto difficile per diversi motivi, e questo mi spinge a proporre di farci noi carico di una specie di “autogestione” (perdonate il termine un po’ sessantottino), in modo informale. Oltre a questo spazio, che rimane aperto per ogni tipo di comunicazione dal basso (termine questo che ci richiama all’umiltà, nel caso ci fossimo montati un po’ la testa:)) e al quale invito tutti a partecipare, anche con brevi messaggi e segnalazioni, suggerirei di prendere nota, in modo autonomo, dei numeri di telefono degli altri volontari che si ha l’occasione di conoscere e contattarli non soltanto in caso di bisogno, ma anche per ritrovarsi in modo semplice, per un tè, una pizza o anche solo per due chiacchiere a casa dell’uno o dell’altro. Mi è venuta questa idea perché io l’ho fatto e ho scoperto che molti volontari desiderano davvero parlare con gli altri, ma quando ne sentono il bisogno e non necessariamente quando ci sono le riunioni ufficiali, dove gli argomenti sono sempre così tanti ed è facile sentirsi dire, come è successo a me, che quello non era il tempo e il luogo per un argomento, che invece a me stava particolarmente a cuore. Attendo numerosi i vostri commenti a questa proposta e auguro buone vacanze ai fortunati che partono. Cristina
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3 commenti:
Gianpietro mi coglie sempre di sorpresa con le sue provocazioni, come l'immagine che ha abbinato a questo testo. Penso forse che voglia dirmi che sono vanitosa .. Accolgo di buon grado questa critica .. e vado subito a scrivere un altro post :)
Nessuna critica o riferimento personale. Ho solo colto il suggerimento che mi hai fornito con l'inciso sulla "comunicazione dal basso". E poi trovo che quel quadro sia molto bello.
Gianpietro
Quando metti un'immagine, facendo "salva immagine" si vede il titolo. E questo era: Pieter Claesz- Vanitas Still Life .. da qui l'idea di un messaggio sottinteso. Ma era per scherzare un po' :)
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