23 luglio 2009

L'ultima estate

"L’ultima estate" di Cesarina Vighy è arrivato in finale all’ambito Premio Strega 2009. E’ l’opera prima di una scrittrice settantenne ammalata di SLA, che ha deciso di raccontare in questo libro il suo percorso umano, che per lei include questa terribile malattia. E’ una lettura che consiglio a chi vive da vicino la malattia grave, perché aiuta molto a capire l’altro. Una considerazione che mi è rimasta impressa, è quella in cui dice che la cosa più stupida da dire a un malato è che lo si trova proprio bene e che non sembra nemmeno ammalato; e la cosa più dolorosa è ... quando smettono di dirglielo e non sanno più cosa dire. E’ una scrittura che, a tratti, fa anche un po’ male, perché ci mette tragicamente di fronte ai nostri limiti e ridimensiona tutta la nostra sicurezza di persone sane, che hanno qualcosa da dare e da insegnare. Ho prestato questo libro ad alcune amiche più giovani, e hanno trovato irritante – dicono – la sicumera di chi sembra aver capito tutto dalla vita. Io però penso che chi si trova colpito da una malattia molto grave ed è a un passo dalla morte, abbia davvero una sapienza che quelli che stanno bene non possono avere. E’ una cosa, questa, che non solo noi volontari, ma anche i medici dovrebbero tenere ben presente, e accettare che l’ammalato abbia qualcosa da insegnare anche a loro. Cristina

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