27 luglio 2008

Una morte che scaturisce dalla vita

La mia mamma è molto anziana e questa settimana le è stato diagnosticato un tumore. Per l'età, ma anche per suo espresso desiderio, non subirà interventi o accanimento terapeutico, ma solamente cure per contenere la malattia e controllare il dolore. Ci aspetta ugualmente tutta la trafila delle analisi, delle visite e dei controlli, e un mondo di parole come TAC, screening, mutazioni, recettori, per lo più sconosciute a chi, come me, non ha mai vissuto così da vicino l'esperienza del cancro. Ho trovato, nella prefazione di un libro che sto leggendo, alcuni versi di Rainer Maria Rilke, nelle cui parole e nella breve spiegazione dell'autrice mi ritrovo pienamente e sarà questa la preghiera che mi accompagnerà:
Oh Signore, dà a ciascuno la propria morte,
una morte che scaturisca da una vita in cui
ciascuno abbia avuto amore, senso, pena

Una morte che sia davvero una morte è quella che riesce a essere specchio di ciò che in una vita è essenziale: l'amore, che è la passione che ci guida e le relazioni che intrecciamo; il senso, sapere a cosa si è destinati, a quale compito siamo chiamati; e la pena, perché è anche nella mancanza (in ciò a cui manchiamo e di cui manchiamo) che cresciamo man mano in umanità e comprensione. Cristina

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