2 ottobre 2013

Care memorie

La signora alla quale tengo, ogni tanto, un po’ di compagnia, come tutti gli anziani, ama ricordare di più le cose passate di quelle più recenti. Di queste, poi, non ricorda le delusioni o il male eventualmente vissuto o ricevuto, ma solo le cose belle e le ricorda con nostalgia, perché quelli erano gli anni della giovinezza, anni preziosi, che non torneranno mai più. Era nata nel 1922 in un paesino della provincia reggiana e aveva conosciuto il futuro marito a una gita domenicale in Val d’Enza. Il padre, appreso di questo innamorato, si era precipitato in città da un conoscente, per prendere informazioni, e il caso aveva voluto che il conoscente fosse lo zio del giovane, che lo aveva assicurato sulla sua serietà ed educazione. Era un giovane di buona famiglia, che aveva studiato a Parma, in un collegio privato, il Maria Luigia, famoso per il suo rigore. Al secondo anno di università, aveva però dovuto lasciare gli studi, per cercare un impiego, perché la famiglia, in seguito a un dissesto finanziario, aveva perso tutti i suoi beni. Così, quando fece la domanda di matrimonio, chiese alla futura moglie di venire a vivere insieme con la sua famiglia, della quale lui era l’unico sostegno. La giovane accettò e per quindici anni visse in casa con gli suoceri, un tipo di convivenza che in quegli anni difficili era molto comune, ma che adesso sarebbe impensabile, perché accade proprio l’esatto contrario e cioè che nei momenti di crisi quel filo sottile e fragile che tiene insieme le famiglie si spezza del tutto. Il marito lasciò presto il suo lavoro in banca per un altro, più vicino a casa, nella pubblica amministrazione, e qui studiò per migliorare la sua posizione, fino a conseguire un ambito posto di dirigente. La moglie ricorda gli anni in cui lo aiutava negli studi, standogli vicino, e seguendolo, per i concorsi, nella capitale. Sono ricordi allegri, che parlano d’amore, ma soprattutto di quel tipo di vita insieme, di cui adesso abbiamo solo un pallido ricordo, forse, dalla vita dei nostri genitori, in cui si stava davvero insieme, nel bene e nel male, mentre adesso, spesso anche a ragione, con maggior facilità ci si separa. Cristina

5 commenti:

Gianpietro ha detto...

Lo sapevo che saresti stata un'ottima biografa. Peccato per non avere aderito al progetto nel 2012. Considerati già iscritta al corso della prossima edizione ... e intanto raccogli del materiale!

Cristina ha detto...

No, purtroppo i corsi mi annoiano, ed è più forte di me. Trovo però il lavoro che avete fatto con La locanda bellissimo, soprattutto le ultime biografie, con le copertine disegnate dai ragazzi della scuola. Sarebbe bello trovare un editore che raccogliesse quelle biografie in un libro, che a me piacerebbe molto avere, da leggere ogni tanto.
In alternativa, non si potrebbe fare un epub, così lo scarico sull'ereader? Un file unico però.
Sempre in tema, comunque, se qualche biografo che fa il nuovo corso avesse bisogno di un anziano da intervistare, questa signora sarebbe felicissima, perché ama molto raccontare e sente il bisogno di compagnia.

Paolo ha detto...

Molto bella la storia della signora Ida. Mi piacerebbe mandarle un saluto da qui per dirle che ho apprezzato molto, ma purtroppo, data l’età, è veramente difficile, se non impossibile, che navighi su internet e che mi legga. Puoi portarle tu il mio saluto e il mio abbraccio, Cristina, quando la vedrai? Questo perché i racconti degli anziani non sono fatti solo di nostalgia, ma contengono tutta la preziosità dell’esistenza.
Molto interessante anche il progetto delle biografie al quale accennava Gianpietro. Sarebbe veramente da farne un libro, o più semplicemente un e-book in versione epub o mobi che oggi è facilissimo realizzare.

Cristina ha detto...

Glielo dirò e le farà sicuramente molto piacere.:) Sono però sicura che anche tu, Paolo, avresti qualche bella storia di un anziano, che conosci o che hai conosciuto, da raccontare, considerato anche, dai commenti che scrivi, che l'arte della scrittura non ti è sconosciuta.
Mi farebbe piacere che tu ti iscrivessi come autore, tanto qui, come vedi, siamo molto liberi e possiamo scrivere quello che più ci interessa raccontare. Ma non ti voglio forzare ed è già molto bello che tu ci segua come già stai facendo.

Paolo ha detto...

Grazie dei complimenti e anche dell'invito, Cristina :) Chissà che prima o poi non mi decida, superando la mia pigrizia.
Comunque leggere i tuoi post e quelli di Gianpietro è sempre un piacere.