10 giugno 2012

Quando l'amore chiama

(pag. 6) Quando l'amore vi chiama, seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese e quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui. Anche se la sua lama, nascosta tra le piume, vi può ferire. E quando vi parla, abbiate fede in lui, anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino. Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge. E  come vi fa fiorire così vi reciderà. Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole, così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra.

Non ci può essere vita senza l'amore. L'amore è  un dono, che  non dobbiamo nemmeno fare tanta fatica a cercare, perché non dobbiamo fare altro che aprire il cuore e allargare le braccia, per accoglierlo, quando lo incontriamo. Poi, la società ha cercato di incasellarlo in schemi e istituzioni, che hanno indubbiamente una loro utilità per dare stabilità e continuità all’amore, ma l’amore è una qualità spirituale, che poco ha a che fare con le nostre costruzioni e i nostri recinti. L’amore vero è quello che tiene insieme tutto l’universo: l’amore è forte, saldo ed eterno, ma siamo noi che, a volte, chiudiamo il cuore e non ne vogliamo sapere, perché ne abbiamo paura. Ma è anche vero che può procurare dolore. Per seguire l’amore, quando chiama - come dice il profeta - spesso si abbandona qualcuno: un padre o una madre, un altro uomo o un’altra donna, a volte una fede o una missione e questo porta spesso dolore. Basti pensare a Edith Stein, brillante allieva di Husserl, che dopo aver scoperto che non è la filosofia che porta alla verità, ma la scienza della croce, attraverso Cristo, rinunciò all’ebraismo, per convertirsi al cristianesimo, spezzando il cuore alla madre e lacerando i rapporti tra loro. Ma anche nella vita più normale, i genitori fanno esperienza di questa duplicità dell’amore. Poco tempo fa, chiesi a mia madre quali fossero stati i momenti più felici della sua vita e quali  quelli più dolorosi. Non ebbe alcuna esitazione a rispondere che quelli più felici erano stati la nascita dei figli e quelli più dolorosi erano stati a causa nostra. Cristina

6 commenti:

Paolo ha detto...

E’ difficile parlare dell’amore, una parola che spesso sfugge e che a volte sembra perdersi nel sentimentalismo. In realtà, come chiarisce bene Cristina, l’amore , prima ancora di appartenere alla sfera del sentimento, è un’energia . Tanto che lo stesso Dante, nel darne una definizione , usa la mirabile sintesi “ L'amor che move il sole e l'altre stelle “ . E’ chiaro che se partiamo da questo assunto l’amore può differire di grado, secondo il livello di espressione. C’è l’amore verso Dio, verso il prossimo, verso se stessi ( che pure è importante e non è egoismo), verso le persone. Fino ad arrivare all’amore fisico. E nessuno deve essere escluso perché l’uomo è un fenomeno bio-psico- spirituale , fatto di materia, emozioni, sentimenti, razionalità e spiritualità. Ma sta di fatto che senza amore non ci sarebbe vita.
Si tratta veramente solo di aprirsi all’amore e di seguirlo, senza arroccarsi in sterili posizioni personalistiche che non porterebbero a nulla se non all’inaridimento.

Cristina ha detto...

Grazie del commento, Paolo. Volevo aggiungere qualcosa alla tua osservazione giustissima che nella nostra vita non deve mancare l’amore in qualsiasi forma e rivalutare la completezza dell’amore fisico tra un uomo e una donna (o tra l’elemento maschile e femminile, se non vogliamo escludere nessuno) che io credo ingiustamente relegato alla sfera biologica sessuale e alle pulsioni più basse. Io credo che questo tipo di amore, quando non è solo una avventura, includa l’amore in tutte le sue forme: fisico, psichico e spirituale. Quando manca è come se in noi ci fosse un senso di vuoto. Ma sbagliano, a mio avviso, quelli che pensano di sostituirlo con dei surrogati o di sublimarlo in altre forme d’amore, perché anche questo è un dono, e poco dipende dalla nostra volontà. Coinvolge, però, la nostra volontà il saperlo custodire e alimentare una volta che questo dono lo abbiamo ricevuto.

Maria Maddalena ha detto...

Il passo sull'amore che a me ha colpito di più è quello che troviamo a pag. 5: "Molto ti abbiamo amato. Ma senza parole, nascosto, fu il nostro amore. Ora esso grida e a te
vorrebbe rivelarsi. Poiché sempre l'amore ignora la sua
profondità fino all'ora del distacco." E la causa di questo penso proprio che vada ricercata nella difficoltà che si ha ad abbandonarsi all'amore. Mi fa tornare alla mente un Haiku composto da Gianpietro... ora vado a rileggermelo! :)

Gianpietro ha detto...

Hai trovato l'haiku?
Li ho riletti, non sono così tanti e poi sono raggruppati per argomento, ma non ho individuato quello al quale ti riferisci.
Mi hai incuriosito.

Maria Maddalena ha detto...

"Accarezzami
Sola consolazione.
Cosa ti costa?"
Ne hai scritti molti, anche più belli, ma non so perchè a me è rimasto molto impresso questo. E, come ricordavo, riassume molto bene il mio commento al post di Cristina.

Gianpietro ha detto...

Non l'avrei mai individuato! Comunque hai ragione tu, si presta bene alla lettura che ne fai.
Tutti i 13 haiku della serie del "soffrire" li ho tuttavia pensati stando seduto davanti al "dio" della piccola Giulia.
Non ci avevo fatto caso, ma nella raccolta manca il capitolo sull'amore. Fortunatamente ci sei tu che lo sai riconoscere anche nella sofferenza.