4 agosto 2009

Poesia

Ho trovato la poesia di cui vi parlavo ieri e la vorrei dedicare a tutti i volontari che sono in servizio, in questa torrida estate.




Spiritualità della bicicletta
(Madeleine Delbrêl)
.

.
.

«Andate» ci dici, Signore, a ogni svolta del Vangelo.
Per essere con te sulla tua strada occorre andare,
anche quando la nostra pigrizia ci supplica di fermarci.
Tu ci hai scelto per essere in un equilibrio strano.
Un equilibrio che non può stabilirsi né tenersi
se non in un movimento,
se non in uno slancio.

Un po' come una bicicletta che non sta su senza girare,
una bicicletta che resta abbandonata contro un muro
finché qualcuno non la inforca
per farla correre veloce sulla strada.

La condizione che ci è data è un'insicurezza vertiginosa,
universale.
Non appena cominciamo a guardarla,
la nostra vita oscilla e ci sfugge.
Noi non possiamo star dritti se non per marciare
e tuffarci in uno slancio di carità.

Tu ti rifiuti di fornirci una carta stradale.
Il nostro cammino avviene di notte.
Ogni azione da compiere di volta in volta
si illumina come le luci dei segnali.

Spesso la sola cosa garantita
è questa fatica regolare
del medesimo lavoro da fare ogni giorno,
delle medesime faccende da ricominciare,
dei medesimi difetti da correggere,
delle medesime sciocchezze da evitare.

Ma, al di là di questa garanzia,
tutto il resto è lasciato alla tua fantasia
che si scatena a suo piacimento con noi.

Cristina

Nessun commento: