1 ottobre 2009

La ricerca di un volto

Nell’ambito di un ciclo dedicato al tema “Dignità della persona”, ho assistito, domenica scorsa, ad un incontro con don Angelo Casati, che conoscevo di fama, avendo letto un suo libro un po’ di tempo fa. E’ stata una relazione molto interessante, ma più di tutto, tra gli argomenti trattati, mi ha colpito il concetto di “dignità della persona” come “dignità di ogni persona”, che vuol dire rispetto dell’uomo e della donna, nella diversità del pensiero. Ha detto che i rappresentanti del pessimismo religioso parlano di un Dio in fuga, in esilio: ma vuoto e senza Dio non è il mondo, vuoto è il nostro cuore o i nostri occhi che non vedono. Che cos’è che non vedono più i nostri occhi? Soprattutto il volto delle persone, la loro diversità. C’è un prevalere dell’essere al centro della nostra attenzione, dell’io arrogante, non il volto dell’altro. Mi è rimasto impresso questo discorso e l’ho calato nella mia quotidianità. Il mio lavoro, tanti anni fa, veniva svolto da tante persone, ognuna delle quali si occupava di un’area geografica precisa: adesso, con internet, lo svolgo facilmente da sola e poco importa se il mio interlocutore abita nelle Filippine o in Nuova Zelanda o a due passi dal mio ufficio. Svolgo un servizio per tutti, ma il volto di ognuno non lo conosco: è un criterio economico e basta quello che guida la mia relazione. Tra le mie amicizie reali e quelle virtuali non c’è più una reale differenza: nel tempo libero, trascorro molte ore al computer e intreccio conoscenze, che sono ormai diventate una compagnia quotidiana e con loro discuto, forse meglio e anche di più, che con gli amici reali. Anche nel nostro servizio di EmmauS, a parte le ore che dedichiamo al nostro assistito, il resto delle relazioni, con gli altri volontari o con l’organizzazione, si svolge in modo virtuale, con mail e adesso con questo blog. E’ un percorso che non può essere arrestato, ma deve essere umanizzato e questo processo parte dalla constatazione che non ci sono categorie: i volontari, i familiari, gli ammalati, gli internauti, ma tante persone diverse una dall’altra e per ciascuna va cercato anche un volto. Cristina

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