Mi ha detto più volte, senza che peraltro io glielo avessi mai chiesto, che lei non è credente, ma quando il dolore si fa più forte la sento invocare, sommessamente e ripetutamente, un nome che non capisco. Anche Mohamed, alcune domeniche prima di morire, chiese a noi volontari di essere portato in chiesa; durante la messa lo si vedeva alzare ripetutamente le mani al cielo nel gesto tipico del mussulmano che invoca Allah. Per alcuni la fede è un fatto legato a dei contenuti ben precisi, legato anche a delle istituzioni ben precise, per altri invece è un fatto più interiore, un atteggiamento, una relazione con qualcuno di cui sentono il bisogno, ma a cui talvolta non sanno nemmeno dare un nome. “Al pari della prosa e della poesia, anche la preghiera è plurale. Ciò che le riunisce è che l’uomo, con esse, si rivolge all’Altro, sia che si tratti dell’Altro sconosciuto, incontrato in se stessi o nella natura vivente, o l’Altro riconosciuto e chiamato per nome. Non è necessario che questo Altro sia riconosciuto e chiamato Dio; vi è preghiera nel momento in cui l’Altro, verso cui si volge la propria intenzione e la propria attenzione, è ciò di cui il mondo sente la mancanza” A. Vergote, Sources et ressources de la prière.Cristina
grazie per la citazione che hai riportato. Vorrei che la consapevolezza di una preghiera plurale fosse anche della Chiesa nella quale a volte faccio molta fatica a riconoscermi
1 commento:
grazie per la citazione che hai riportato. Vorrei che la consapevolezza di una preghiera plurale fosse anche della Chiesa nella quale a volte faccio molta fatica a riconoscermi
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