tag:blogger.com,1999:blog-6353731825842167998.post6526307936013822106..comments2022-03-24T12:45:51.030+01:00Comments on EmmauS: OSCAR e la sofferenzaUnknownnoreply@blogger.comBlogger9125tag:blogger.com,1999:blog-6353731825842167998.post-36029980290661745722009-02-06T08:57:00.000+01:002009-02-06T08:57:00.000+01:00"Nulla più degli eventi che generano sofferenza ha..."Nulla più degli eventi che generano sofferenza ha la capacità di incidere nel profondo, ma nulla essi possono se non vogliamo/sappiamo servircene."<BR/>Niente di più giusto... concordo su tutti i fronti.<BR/>Grazie per l'accoglienza!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6353731825842167998.post-74654467792921756792009-02-06T01:34:00.000+01:002009-02-06T01:34:00.000+01:00Benvenuta "anonima"!!! Mi piacerebbe registrarti c...Benvenuta "anonima"!!! Mi piacerebbe registrarti come autrice dei post (fammi sapere tramite e-mail).<BR/>Venendo all'interessante scambio di opinioni con Cristina sento di poter condividere la frase di Pascal (la prendo da un intervento del gesuita Rondet che analizzo nel post sul "libero arbitrio" del 5 febbraio): "gli eventi sono dei maestri che Dio ci dà per aiutarci a servirlo". Non sono gliGianpietrohttps://www.blogger.com/profile/08121955582554830704noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6353731825842167998.post-89296258896021590672009-02-05T18:15:00.000+01:002009-02-05T18:15:00.000+01:00Nella esperienza che ho fatto, molto limitata a di...Nella esperienza che ho fatto, molto limitata a dire il vero, con ammalati gravi, non mi sono mai accorta che la sofferenza abbia prodotto qualcosa di buono; ma, tanto per citare il nuovo libro che abbiamo proposto, sappiamo che "l'essenziale è invisibile agli occhi"; così, penso, quello che accade nel profondo del cuore dell'uomo, non è sempre così evidente e facile da capire.<BR/>Sarebbe anche Cristinahttps://www.blogger.com/profile/01738510727864557871noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6353731825842167998.post-33728333530847914962009-02-05T17:06:00.000+01:002009-02-05T17:06:00.000+01:00Quella riportata era una riflessione di Cioran, no...Quella riportata era una riflessione di Cioran, non mia. Quello che mi aveva colpito era che, anche per lui, nel soffrire c'è questa dimensione di crescita, in consapevolezza e conoscenza. Per quanto riguarda l'utilità del dolore, lui sostiene che, a parte questa crescita, non migliora l'uomo, a meno che non sia già buono di suo. Ci siamo posti questo problema anche in questo blog: se il dolore Cristinahttps://www.blogger.com/profile/01738510727864557871noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6353731825842167998.post-59308162751778416532009-02-05T16:58:00.000+01:002009-02-05T16:58:00.000+01:00...credo di avere scritto forse in termini "genera......credo di avere scritto forse in termini "generali e cattedratici" senza fare sentire quanto di mio ci sia nelle parole che ho usato come invece suggeriva di fare Gianpietro. <BR/>Parlare della mia esperienza di dolore fisico e psicologico è difficile: ho affrontato un percorso di sviluppo personale che mi ha portato a riaffrontare ricordi di dolore e sofferenza legati a situazioni della mia Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6353731825842167998.post-14501309814462876422009-02-05T16:21:00.000+01:002009-02-05T16:21:00.000+01:00"Quanto a credere che la sofferenza abbia un valor..."Quanto a credere che la sofferenza abbia un valore in sé o porti al miglioramento dell’uomo… Pure sciocchezze tutti i discorsi sul valore morale della sofferenza: non migliora nessuno (salvo quelli che erano già buoni); non ha nessun valore assoluto; viene dimenticata, come vengono dimenticate tutte le cose; non si mantiene, non entra nel «patrimonio dell’umanità»; si perde, come tutto si perde.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6353731825842167998.post-52064600466123924312009-02-05T13:13:00.000+01:002009-02-05T13:13:00.000+01:00Questa considerazione che fai sulla opportunità ch...Questa considerazione che fai sulla opportunità che una situazione difficile ci dà di crescere in consapevolezza e conoscenza, l'ho trovata anche in un diario di E.M.Cioran, che scrive:<BR/>«La sofferenza ha un solo scopo, un solo senso: aprire gli occhi, svegliare la mente, aumentare la conoscenza. «Ha sofferto, quindi ha capito»: è tutto ciò che si può dire di colui che ha subito la malattia o Cristinahttps://www.blogger.com/profile/01738510727864557871noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6353731825842167998.post-51024011215951382332009-02-05T10:56:00.000+01:002009-02-05T10:56:00.000+01:00"La persona da cui vado è, in molti atteggiamenti,..."La persona da cui vado è, in molti atteggiamenti, responsabile della sua sofferenza psicologica, ma non ho mai ritenuto opportuno dirglielo. Chiederò questa cosa ad un esperto, finora me ne sono sempre dimenticata, ho seguito la mia intuizione, che naturalmente potrebbe anche essere sbagliata."<BR/>Mi aggancio alle ultime parole di Cristina: sono d'accordo con lei, la consapevolezza della Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6353731825842167998.post-84315281187053364322009-01-07T09:49:00.000+01:002009-01-07T09:49:00.000+01:00La sofferenza morale (o psicologica) può essere an...La sofferenza morale (o psicologica) può essere anche conseguenza della sofferenza fisica, ma sono d’accordo con il protagonista del libro che, mentre nella sofferenza fisica, può non esserci responsabilità, nella sofferenza morale c’è, perché rimane sempre una piccola parte di razionalità con cui si può lottare, anche se è difficile. E’ la stessa differenza che viene fatta tra cause materiali (Cristinahttps://www.blogger.com/profile/01738510727864557871noreply@blogger.com